Il chiostro degli antichi domenicani era pieno, note di arpa e
di violino, una platea attenta nel sentire discutere ricordo di uno dei
personaggi più importanti e di certo innovativi della destra italiana, anche
uno dei più complessi da valutare, essendo stato la sintesi del Politico e
dell’Intelletuale, del valore della tradizione e della capacità di innovare,
della capacità di trarre insegnamenti dal passato ma allo stesso tempo di
leggere in anticipo i mutamenti politici e sociali M anche una platea
variegata, vi erano le figure storiche della destra lucana come Filippo
Margiotta e Vincenzo Belmonte ed le nuove leve come Luigi Modrone ed Antonio
Tisci, vi erano elettori e simpatizzanti di destra venuti anche dal materano e
dalla Puglia, ma anche elettori di sinistra o di centrosinistra.Del resto
l’organizzatore Vincenzo Mancusi voleva questo e nella sua presentazione
l’aveva ribadito: discutere oltre le fedi ed i credi politici. Il nome della
manifestazione:suggestivo: “Le radici profonde non gelano”,
frase presa dal capolavoro La compagnia dell’Anello di Si John
Ronald Reuel Tolkien, per parlare della figura politica ed intelletuale di Pino
Rauti. Al tavolo di relatori l’On. Paolo Agostinacchio,
l’On. Silvano Moffa, l’Assessore Comunale di Montalbano Jonico Rocco Tauro e il
Sen. Pasquale Viespoli, e le figlie Alessandra e Isabella e a moderare –
oltre che organizzatore- l’aviglianese Vincenzo Mancusi, segretario
amministrativo nazionale della Fiamma Tricolore.e da sempre vicinissimo all’On
Rauti, un percorso politico nato nel lontano 1984 e che è sempre rimasto solido
sino alla scomparsa del avvenuta nel 2012.
Ricordiamo
Giuseppe Umberto Rauti è nato il 26 novembre a Cardinale (Catanzaro)
dopo essersi arruolato appena sedicenne nella Repubblica Sociale
Italiana, dopo la prigionia approda nel
Sarebbe anche superfluo tracciare una nota
biografica di Rauti, esponente di spicco del macrocosmo della destra italiana,
spesso controcorrente, spesso in disaccordo con i vertici del Msi, di certo un
politico che è stato sempre coerente con i suoi ideali, che lo portarono spesso
a scelte difficili, a dimissioni o abbandoni del Movimento Sociali, senza
timore di “perdere una carriera partitica” ma sicuro di fare politica.
Militante e intelletuale, forte il rapporto con il poliedrico Julius
Evola, ai cui scritti Rauti avvicinerà molti giovani militanti missini. E’ il
periodo della rivista La Sfida fondata da Erra, Pino Rauti e
Sterpa, e poi la nascita di Imperium che vede la luce nel 1950.
Periodo di apprendistato e di profonde
riflessioni politiche, che mettono subito in luce una delle
caratteristiche di Rauti: la capacità di andare controcorrente e cercare nuove
strade- dirà in una intervista a Giampiero Mughini di sentirsi “Come un
uomo di 60 anni che sta cercando la sua strada”- inizia il confronto con
la FGCI di Enrico Berlinguer : « Il dialogo con i comunisti era un modo per
uscire dalla logica dello scontro frontale, che permetteva alla DC di
presentarsi come baluardo rispetto agli opposti estremismi. I tumulti di piazza
intimorivano l'opinione pubblica, perché riproponevano la prospettiva della
guerra civile, e a guadagnarci erano i democristiani. Quindi confrontarsi con
la FGCI poteva essere utile, anche perché io pensavo che avessimo argomenti
validi da sottoporre alla gioventù di sinistra. La critica al capitalismo,
all'americanismo e all'atlantismo costituiva un possibile terreno d'intesa. »
Poi le vicende giudiziarie, l’arresto, l’accusa da una fonte che restò sempre
anonima di due attentati dinamitardi avvenuti il 16
novembre 1950 contro il PRI e i PSU, il carcere e poi
rilasciato e prosciolto; vicende che si ripeteranno nel i1972 per gli
attentati ai treni dell'8 e 9 agosto 1969. Successivamente l'incriminazione si
estenderà agli attentati del 12 dicembre (tra cui la strage di Piazza
Fontana) per cui fu anche incarcerato alcuni giorni, venendo rilasciato il 24
aprile 1972 prima di essere eletto deputato, prosciolto ed ancora nel
2008 per la strage di Piazza della
Loggia a Brescia; rinviato a giudizio. Assolto "per
non aver commesso il fatto". Eppure spesso ci si dimentica
del’attività di Rauti Parlamentare ( dal 1972 al 92) :firmatario nel 1982,
della prima proposta di legge in difesa dell'ambiente mai presentata nel
Parlamento italiano, si è battuto per la creazione di un servizio
geologico nazionale, del politico che ha portato temi come
l'anticapitalismo e il terzomondismo, che ha intuito che la destra
italiana doveva “sfondare a sinistra” lanciando anche messaggi
all'elettorato di sinistra. Secondo Rauti infatti l'avanzata elettorale del
1972 aveva beneficiato dell'apporto di parte dell'elettorato di sinistra
che però all'indomani del lancio del progetto di "grande destra"
accarezzato da Almirante era nuovamente rifluito a sinistra, Ed il Rauti
innovatore della destra con una grande attenzione per la cosiddetta
"seconda società" rappresentata dai portatori di handicap, le casalinghe,
le famiglie dei tossicodipendenti i e per consumatori.;sua una proposta
di legge in si chiedeva per contrastare la droga una dote 300
miliardi l'anno, contro i 19 allora previsti. Il Rauti convinto
per allagarsi alla società civile era maggiore preparazione
politica giovanile con l'istituzione delle "scuole di partito" ma
anche di momenti aggreganti con cineforum, feste e spettacoli e la creazione di
circoli culturali. Infatti è una figura popolare tra i giovani di destra, compreso
quelli che non l’hanno seguito nelle vicende politiche o che non hanno vissuto
in pieno il suo periodo politico , si definiscono rautiani. Il resto è storia
politica e ben conosciuta: la segreteria dell’Msi, il “duello “ contro Fini la
uscita in contrasto con la svolta di Fiuggi, la fondazione di Movimento
Sociale Fiamma Tricolore di Il Movimento Idea Sociale,. Della figura dell’ On Rauti ne abbiamo parlato
con la figlia Isabella, da sempre impegnata in politica – è stata anche consigliere
regionale della Regione Lazio - e nel volontariato ed anche giornalista
professionista
Il messaggio
politico di Pino Rauti è ancora attuale?
A due anni dalla scomparsa con serie
incontri o volgiamo non solo commemorare l’uomo il polito e l’intelletuale
ma anche ragionare e confrontarci con i temi di attualità di una
destra che lui ha disegnato che definirei nazionale,popolare e
sociale . penso che dei tanti temi che lui ha indicato a tante generazioni
della destra possono essere ripresi ancora molto utili.
Ricordo mio padre denunciare il
pericolo di dissesto idrogeologico quando quello che succede oggi
non era immaginabile, lo ricordo di parlare di ecologia, di ambiente di emigrazione
quando non c’era ancora l’esplosione nel sud del mondo, di ecologia, di
terzomondismo, dei temi che sono propri del III millennio con largo anticipo.
Il rapporto
intelletuale con Julius Evola?
Un rapporto giovanile,
intelletuale da grande conoscitore delle opere, delle figura e del
personaggio di Evola.; da giovanissimo lo ha anche assistito
durante malattia. Ci sono delle origini evoliane nel suo percorso M
indubbiamente gli anni ed anni di approfondimento politico ed
intelletuale lo hanno portato ad sviluppare un pensiero politico diverso
Pino Rauti ha
anche innovato la destra italiana, con il dialogo con Federazione giovanile
comunista di Berlinguer e l’apertura alla società sorpassando i
canoni di una destra conservatrice E Giusto?
Giustissimo. La destra che mio padre
ha designato, teorizzato e attuata non era una destra conservatrice ne
tanto meno reazionaria era una destra rivoluzionaria piuttosto , ed in questo
momento di rivoluzione , ed anche di rottura c’era la capacità di dialogare,
del rapporto dialogico con l’avversario politico.
Aveva anche una
posizione di confronto con il Pci, che possiamo più avanzata
Mio padre addirittura parlava
di sfondamento a sinistra, che non venne compreso a pienamente nel momento
ma che in realtà era una formula giusta
Più politico o
pensatore?
Uno scrittore ha scritto l’anno
scorso che di Rauti resta più l’eredità culturale che politica. Io
direi che sia ancora presto per dire questo sicuramente una eredità
culturale per la moltitudine di libri che ha scritto , per tutto quello
che ha offerto alla destra come maestro ma c’è anche una eredità politica
che può essere raccolta rivalutata contestualizzata
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